Premio Chiara 2023

Premio letterario per raccolte di racconti edite.

Premio Chiara 2023

L’Associazione AMICI DI PIERO CHIARA con il contributo di Regione Lombardia e con il patrocinio e il sostegno di Repubblica e Cantone Ticino, Regio Insubrica, Provincia di Varese, Comune di Varese, Comune di Luino, Camera di Commercio di Varese, Fondazione Comunitaria del Varesotto Onlus, ha indetto la XXXV edizione del Premio Chiara.

Erano ammesse a concorrere raccolte di racconti in lingua italiana, edite con ISBN e regolare distribuzione nei circuiti di vendita in Italia e nella Svizzera italiana tra il 1° maggio 2022 ed il 26 aprile 2023. Le raccolte dovevano contenere racconti scritti tutti da un solo autore: non potevano partecipare antologie a più mani.

Gli editori e gli autori che intendevano partecipare al Premio Chiara 2023 dovevano far pervenire al più presto (ENTRO E NON OLTRE IL 3 MAGGIO 2023) 13 copie del libro alla sede del Premio:

    Amici di Piero Chiara,
    Viale Belforte 45, I-21100 Varese

unitamente alla scheda di partecipazione debitamente compilata, scaricabile al link seguente.
 

Scarica il bando di concorso (PDF)

 
 

Vincitore

Il XXXV Premio Chiara va a Mario Calabresi con Una volta sola, edito da Mondadori. Questo il verdetto dei 150 giurati popolari italiani e ticinesi, le cui schede di voto sono state scrutinate in diretta dal notaio del Premio durante la Manifestazione Finale di domenica 15 ottobre alle Ville Ponti Varese.

Il vincitore sarà di diritto presidente della giuria del Premio Chiara Giovani 2024.

 

Terna finalista

Tra le 45 opere pervenute, un’apposita Giuria letteraria presieduta da Romano Oldrini Presidente Ass. Amici di Piero Chiara e composta da Vittorio Colombo responsabile de La Provincia di Lecco, Luca Crovi scrittore, Robertino Ghiringhelli già ordinario di Storia delle Dottrine Politiche Università Cattolica Milano, Andrea Kerbaker giornalista, scrittore e critico letterario, Marta Morazzoni scrittrice, Mauro Novelli docente letteratura italiana contemporanea Università Statale Milano, Ermanno Paccagnini già ordinario di Letteratura Italiana Contemporanea Università Cattolica Milano, Luca Saltini scrittore, Stefano Vassere direttore Biblioteca Cantonale Lugano, Mario Visco caposervizio cultura la Prealpina e Andrea Vitali scrittore ha selezionato la seguente terna finalista:

 

Copertina   Ritratto
Edoardo Albinati, Uscire dal mondo, Rizzoli

 

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Sinossi È possibile vivere “fuori dal mondo”? Si tratta di un desiderio legittimo o di una condanna? Da una parte vorremmo essere lasciati finalmente in pace, ma al tempo stesso temiamo la solitudine come la peggiore delle infelicità. In queste pagine Edoardo Albinati prova a raccontare cosa accade quando ci rendiamo inaccessibili agli altri, oppure sono gli altri a confinarci su un’isola senza vie di fuga. La vita precipita in un pozzo per scelta, per errore o per destino, e niente tranne un miracolo sembra possa tirarci fuori. Un tema di estrema attualità, oggi che all’esclusione sociale si sono aggiunte quella autoimposta da chi decide di non uscire più da camera sua, e quella prodotta dalle campagne di abuso online. Un detenuto pazzerello, una ragazza afflitta da una misteriosa malattia, un artista misantropo sono i naufraghi al centro di queste tre novelle: ma a ben vedere, anche i personaggi intorno a loro vivono altrettanto struggenti forme di solitudine da cui cercano di evadere a ogni costo attraverso l’amore, la cura, la parola, la violenza.
L’autore Roma, 1956, dal 1994 lavora come insegnante presso il penitenziario di Rebibbia. Ha pubblicato libri di narrativa e poesia, tra cui Il polacco lavatore di vetri (Longanesi 1989), Orti di guerra (Fazi 1997), Maggio selvaggio (Mondadori 1999), 19 (Mondadori 2000), Sintassi italiana (Guanda 2001), Il ritorno (Mondadori 2002), Svenimenti (Einaudi, 2004), Tuttalpiù muoio (Fandango, 2006), Guerra alla tristezza (Fandango, 2009), Vita e morte di un ingegnere (Mondadori, 2012), Oro colato. Otto lezioni sulla materia della scrittura (Fandango Libri, 2014), La scuola cattolica (Rizzoli, 2016), vincitore del LXX Premio Strega, Sintassi italiana (2019).

 

Copertina   Ritratto
Mario Calabresi, Una volta sola, Mondadori

 

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Sinossi Rachele ha trentotto anni quando il tumore che aveva scoperto mentre aspettava il terzo figlio si ripresenta. Da lì la decisione di scrivere qualcosa da lasciare ai suoi bambini, un diario della sua vita. Lo fa mandandomi venticinque messaggi vocali, un racconto senza sconti o giri di parole di tutto quello che ha vissuto e che vale la pena raccontare. Li ho custoditi e poi trascritti. Oggi Rachele non c’è più, ma riascoltare la sua voce e le sue parole ha acceso in me una domanda: per cosa vale la pena vivere? La sensazione più forte dopo la pandemia è di quanto tutto sia precario, mutevole, di quanto la vita sia preziosa e valga la pena alzare la testa. Così ho cominciato a osservare e ascoltare come sta cambiando il mondo e ho cercato persone che potessero regalarmi con l’esempio una convinzione: si vive una volta sola e non si deve sprecare un solo istante. Bisogna essere fedeli a sé stessi, fare scelte coraggiose e appassionate e vivere con intensità, regalandosi ogni giorno la possibilità di scegliere. Per Franco significa, dopo oltre sessant’anni di vita insieme, non lasciare la mano di sua moglie neppure per un giorno. Per Claudia, trovare la forza di ribellarsi al marito camorrista, alle sue regole, e ricominciare da capo. Per Camilla, attraversare l’oceano in cerca delle proprie origini. Per Sami, rispondere con l’impegno e la memoria agli orrori che hanno segnato la sua storia. Per Laura, scegliere la vita, reagire, anziché rinunciare e arrendersi.
L’autore Milano, 1970, Figlio del commissario Luigi Calabresi, è giornalista ed è stato direttore della «Stampa» e di «Repubblica». È autore di Spingendo la notte più in là (Mondadori, 2007), libro dedicato alle vittime del terrorismo. Nel 2002 – insieme a Francesca Senette e Andrea Galdi – è stato insignito del premio Angelo Rizzoli per il giornalismo, e nel 2003 riceve il premio intitolato a Carlo Casalegno. Nel maggio 2011 esce il suo Cosa tiene accese le stelle (Mondadori), antologia di scritti sulle conversazioni avute con italiani “eccellenti”. Tra le pubblicazioni Mondadori ricordiamo: La fortuna non esiste (2009), Cosa tiene accese le stelle (2011), Non temete per noi, la nostra vita sarà meravigliosa (2015) e La mattina dopo (2019).

 

Copertina   Ritratto
Emiliano Morreale, L’ultima innocenza, Sellerio

 

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Sinossi A raccontare è un appassionato frequentatore di sale d’essai periferiche e leggendarie come il Cinema Lubitsch di Palermo, poi archivista in una smisurata cineteca di Roma, e ancora studioso e professore in piccole sedi universitarie di provincia. In questo suo girovagare si imbatte quasi per caso in una serie di storie che attraversano il ventesimo secolo, in uomini e donne che inseguono desideri e visioni di celluloide. Sono vicende crudamente vere ma più che inverosimili, e in ognuna si cerca di salvare qualcosa: se stessi, i propri cari, l’amore, la dignità, rincorrendo una redenzione impossibile. Tutti i protagonisti, in un modo o nell’altro, si accorgono che la bellezza, o la fama, non potranno riscattare né loro né il mondo. Una ragazza del New Jersey diventa quasi per caso diva del muto, passeggera del Titanic e pedina di una rete di spie in Italia. Un ebreo omosessuale arriva in Italia e si inventa una nuova vita nel secondo dopoguerra, fingendosi principe in esilio e costruendo nel nulla una nuova Cinecittà. Un regista, nella speranza di rivedere il figlio perduto, conquista suo malgrado ricchezza e successo sotto il nazismo, mentre il figlio dell’unico regista processato per crimini contro l’umanità diventa il più implacabile cacciatore di nazisti d’Europa. Un altro figlio ancora, del capo di Cosa Nostra, mentre esplode la più sanguinosa guerra di mafia di tutti i tempi realizza film inguardabili, rischiando di rovinare il padre. Poi una ragazza sbandata nella Roma degli anni ’70, due uomini che la filmano, un ragazzo che prova a salvarla e va incontro a una fine tragica. E le assurde peripezie dei divi del porno, tra la Legione straniera e gli spiriti delle antiche divinità etrusche. Di tutti loro non resta quasi nulla, a volte nient’altro che un nome o un’immagine confusa, eppure da questi frammenti effimeri scaturisce una voce, l’energia di un racconto, un romanzo che restituisce corpo e vita alle brillanti traiettorie di sogni che cambiano la realtà anche quando non riescono a realizzarsi.
L’autore Bagheria, 1973, insegna Storia del cinema all’Università di Roma “La Sapienza”. Ha lavorato come critico cinematografico e letterario per “Il Sole 24 ore”, “L’Espresso”, “la Repubblica”, ha fatto parte della redazione della rivista “Lo straniero”, diretto la Cineteca Nazionale e lavorato ai festival cinematografici di Torino e Venezia. Ha pubblicato fra l’altro Mario Soldati (Le Mani), L’invenzione della nostalgia. Il vintage nel cinema italiano e dintorni (Donzelli), Così piangevano. Il cinema melò nell’Italia degli anni ’50 (Donzelli) e La mafia immaginaria (Donzelli). Ha curato volumi di Carmelo Bene, Mario Soldati e Goffredo Fofi, e l’antologia Racconti di cinema con Mariapaola Pierini (Einaudi). Ha una rubrica sul “Venerdì di Repubblica”, collabora con “Hollywood Reporter” e Rai Radio 3. Il suo primo libro di narrativa è L’ultima innocenza (Sellerio).

 
 

La parola è quindi passata ai 150 membri della Giuria dei Lettori, che hanno ricevuto le tre opere finaliste e hanno votato il vincitore.

 

Appuntamenti

I finalisti sono stati presentati alla Biblioteca Cantonale di Lugano sabato 14 ottobre 2023 alle ore 18.00 e al Museo MAGA Gallarate domenica 15 ottobre 2023 alle ore 10.30. Hanno inoltre presenziato alla Finale, che ha avuto luogo domenica 15 ottobre 2023 alle ore 17.00 presso le Ville Ponti di Varese.

 


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