News

La cultura è più forte della paura: i primi verdetti del XXXII Premio Chiara

La cultura è più forte della paura: i primi verdetti del XXXII Premio Chiara

Staff

27 Giugno 2020

Il cortile d’onore del Castello di Masnago in Varese è stato l’esclusiva location della conferenza stampa convocata dall’Associazione Amici di Piero Chiara per annunciare i primi verdetti dei concorsi organizzati per l’anno 2020 e fare il punto sulle attività e le iniziative in via di preparazione. Come infatti ormai noto, gli Amici di Piero Chiara in questi difficili primi mesi del 2020 hanno “tenuto duro”, confermando i bandi di concorso e portando avanti le varie iniziative con attenta progettualità, che si è tradotta in risultati rimarchevoli.

Col presente comunicato rendiamo ufficialmente note le deliberazioni delle Giurie competenti e tutte le importanti novità che sono state riferite nella data di oggi:

 

Terna finalista del Premio Chiara Editi 2020

Come da tradizione il concorso era riservato a raccolte di racconti, edite in Italia o in Svizzera italiana tra il 1° maggio 2019 ed il 30 aprile 2020.

Tra le raccolte pervenute alla segreteria del Premio, la Giuria letteraria, presieduta da Romano Oldrini Presidente Ass. Amici di Piero Chiara e composta da Vittorio Colombo responsabile de La Provincia di Lecco, Luca Crovi scrittore, Robertino Ghiringhelli direttore dipartimento storia moderna e contemporanea Università Cattolica Milano, Paolo Grosso giornalista La Prealpina, Luigi Mascheroni caporedattore Cultura Il Giornale, Marta Morazzoni scrittrice, Mauro Novelli docente letteratura italiana contemporanea Università Statale Milano, Ermanno Paccagnini direttore dipartimento italianistica Università Cattolica Milano, Luca Saltini scrittore, Stefano Vassere direttore Biblioteca Cantonale Lugano e Andrea Vitali scrittore ha selezionato la seguente terna finalista:

 

Copertina   Ritratto
Maria Attanasio, Lo splendore del niente e altre storie, Sellerio

 

Sinossi “Si nasce per caso in un luogo, che può diventare scelta, destino. E destino di scrittura è stata per me Caltagirone, l’immaginaria Calacte della maggior parte di questi racconti. Storie soprattutto di donne – ribelli non rassegnate – di cui spesso resta solo un gesto, un dettaglio, impigliato in vecchi libri o nelle scritture di cronisti locali: frammenti dell’immemore genealogia delle madri, che arrivano a me, si insediano in me, fino a quando non restituisco loro parola e identità. Ricostruendo, tra immaginario storico e tracce documentali, il pensare e l’operare di Catarina, Francisca, Annarcangela, Ignazia, ma anche delle protagoniste degli altri racconti, la mia vita si è fusa con la loro in una sorta di transfert, di autobiografia traslata nel tempo dell’esclusione dal linguaggio che ha caratterizzato l’identità di genere; dove però è possibile ritrovare sorprendenti storie di coraggio e di resistenza alla discriminazione e all’ingiustizia”. Storie di donne ribelli, di coraggio e di resistenza. Sullo sfondo di una Sicilia che dalla Spagna passa ai Savoia, poi agli Asburgo e quindi ai Borbone di Spagna, Maria Attanasio attraverso il racconto storico si riappropria del passato e lo interpreta con sensibilità e forza. Ci rende consapevoli di figure ai margini della storia, rendendole protagoniste grazie anche alla sua scrittura poetica efficace e assolutamente unica.
L’autrice Caltagirone, 1943, collabora a riviste e giornali. Ha scritto poesie (Interni, 1979; Nero barocco nero, 1985; Eros e mente, 1996; Amnesia del movimento delle nuvole, 2003) e saggi. Con Sellerio ha pubblicato Correva l’anno 1698 e nella città avvenne il fatto memorabile (1994), Piccole cronache di un secolo (1997, con Domenico Amoroso), Di Concetta e le sue donne (1999) Il falsario di Caltagirone (2007), Il condominio di Via della Notte (2013), La ragazza di Marsiglia (2018) e Lo splendore del niente e altre storie (2020).

 

Copertina   Ritratto
Ermanno Cavazzoni, Storie vere e verissime, La nave di Teseo

 

Sinossi “In questo libro tutto ciò che è raccontato è vero, i personaggi citati sono esistiti, qualcuno esiste ancora, e per sincerarsene, a chi lo chiede posso fornire i recapiti. Se qualcosa somiglia alla realtà è perché ne è un ritratto fedele, niente nomi fasulli, niente invenzioni, ce n’è abbastanza nel mondo da dire senza aggiungere fatti o vicende inesistenti e gonfiarli fino a farne un romanzo. Questa quindi non è narrativa di finzione, come si usa dire, ma la semplice e limpida realtà raccontata realisticamente. Se per caso qualcosa fa ridere, non è colpa mia, è il mondo che è comico.” Dalle carriere politiche fallimentari ai risvolti meschini delle religioni; dai dubbi sull’aldilà alle speranze nei confronti degli alieni; dalle merde di cane al corteggiamento nell’era di internet, passando per galassie, dittatori, grandi scrittori: Ermanno Cavazzoni costruisce storie verissime e incredibili, legate dalla sua ironia quieta e implacabile.
L’autore Nato a Reggio Emilia, vive a Bologna. È autore di vari libri di narrativa: Le tentazioni di Girolamo (1991), I sette cuori (1992), Le leggende dei santi (1993), Vite brevi di idioti (1994), Cirenaica (1999, riedito come La valle dei ladri, 2014), Gli scrittori inutili (2002), Storia naturale dei giganti (2007), Il limbo delle fantasticazioni (2009), Guida agli animali fantastici (2011), Il pensatore solitario (2015), Gli eremiti del deserto (2016). Per La nave di Teseo ha pubblicato La galassia dei dementi (2018), vincitore del Premio Campiello – selezione Giuria dei Letterati, e Storie vere e verissime (2019). È stato, con Gianni Celati e altri, ideatore e curatore della rivista “Il semplice”.

 

Copertina   Ritratto
Valerio Magrelli, Sopruso: istruzioni per l’uso, Einaudi

 

Sinossi «Cani, antifurto, bimbi, lupi mannari – chi fa rumore è all’oscuro degli altri, figure leggendarie di cui talvolta si favoleggia, ma che evidentemente nessuno ha mai voluto prendere in considerazione. Eppure esistono, cosí come esiste un mondo circostante, e per di piú abitato, che questo libro avrebbe l’ambizione di portare alla luce. Poi c’è la burocrazia». Un medico in camice insulta un paziente sdraiato e in mutande (La Radiografia), un intero quartiere insorge contro chi spara musica (La Rivolta), un colpo in banca (La Rapina), una fila alle poste (La Raccomandata). Quattro scene madri per un unico scopo: individuare quelle vessazioni invisibili di cui siamo costantemente oggetto nel corso delle nostre giornate. Come le vittime dei «bravi» manzoniani, Magrelli ha imparato a sue spese fin dall’infanzia la grammatica dell’oltraggio, e la ricorda nell’appendice autobiografica sulla sventurata famiglia dei rosci. Da qui la conclusione: «Tutto conferma che l’Altro rappresenta la fogna dei nostri problemi, la discarica dove sversare ogni difficoltà, il monnezzaro, l’isola ecologica, senza neanche raccolta differenziata». Eppure, dopo la morte di Dio, il suo unico erede è il nostro Prossimo. Ragion per cui, alla fin fine, questo trattatello vuole essere soltanto un grido nel deserto per annunciare la religione del Rispetto.
L’autore Roma, 1957. Ha pubblicato sei libri di poesie (raccolti nel volume Le cavie, Einaudi 2018), il pamphlet in versi Il commissario Magrelli (Einaudi 2018), e un ciclo di quattro volumi in prosa (concluso con Geologia di un padre, Einaudi 2013). Professore ordinario di letteratura francese all’Università Roma Tre, ha diretto la serie trilingue “Scrittori tradotti da scrittori” di Einaudi (Premio Nazionale per la Traduzione 1996). Nel 2002 l’Accademia Nazionale dei Lincei gli ha attribuito il Premio Feltrinelli per la poesia italiana.

 

La parola passa ora alla Giuria dei Lettori, composta da 150 soggetti, italiani e della Svizzera italiana, designati dagli Enti pubblici e privati che sostengono l’iniziativa, tra i Gruppi di Lettura e i lettori delle Biblioteche della Lombardia e del Canton Ticino, tra i giornalisti del territorio insubre e tra i soci degli Amici di Piero Chiara. Ciascun giurato riceverà gratuitamente i volumi finalisti unitamente alle schede di voto: le preferenze di tale giuria determineranno il vincitore del Premio Chiara 2020.

Si comunica inoltre che, a partire da questa edizione, il vincitore del Premio Chiara sarà di diritto presidente della giuria dell’edizione dell’anno successivo del Premio Chiara Giovani.

 

Finalisti del Premio Chiara Giovani 2020

Il concorso era riservato a ragazzi dai 15 ai 25 anni, chiamati a scrivere un racconto breve, originale e inedito, di massimo 6.000 battute, sulla traccia “Acqua”.

Tra i ben 381 racconti pervenuti alla segreteria del Premio da tutta Italia, dal Canton Ticino e dalla Repubblica di San Marino, la Giuria tecnica, presieduta da Salvatore Consolo, dirigente Liceo Classico Cairoli Varese, e composta da Michele Airoldi, docente al Liceo Cavalieri di Verbania e presidente Associazione Culturale LetterAltura, Paola Benetti, referente Ufficio Scolastico Territoriale Varese, Cristina Boracchi, dirigente Liceo Crespi Busto Arsizio, Marco Corso, giornalista di Varesenews, Marco Farè, docente ed esperto di comunicazione, Simone Fornara, docente alla SUPSI di Lugano, Pier Paolo Pedrini, docente di scuola superiore e ricercatore, ha selezionato i seguenti 32 finalisti:

 

    • L’ultimo silenzio, di Nina Altoni (2002), Airolo – CH
    • Gocce di pioggia, di Chiara Aquilino (1997), Gallarate (VA)
    • Le gonne fradicie, di Anna Bisognin (2003), Terrossa di Ronca (VR)
    • Il collezionista di piogge, di Francesco Boggio (1996), Carignano (TO)
    • Adesso basta, di Federica Carli (2002), Cabiate (CO)
    • Il dipinto e l’acqua, di Rocco Cavalli (1997), Avegno – CH
    • Il richiamo della cascata, di Lara Centamori (2001), Domodossola (VB)
    • Com’era l’acqua, Icaro?, di Camilla Chinaglia (2003), Besozzo (VA)
    • Era strano il tuo abbraccio, di Anna Crotta (2001), Malnate (VA)
    • Ho conosciuto un uomo, di Valentina Cuffaro (1998), Roma
    • Ritorno al ruscello nel bosco, di Giulia Cuomo (2000), Luino (VA)
    • Sete, di Susanna El Taher (2001), Malnate (VA)
    • 1916 pioveva, di Alberto Ferrario (1995), Gavirate (VA)
    • Come linfa negli alberi, come acqua nei fiumi, di Valentina Ganassin (1997), Bussolengo (VR)
    • Come bolle di sapone, di Marica Iannuzzi (1996), Gordola – CH
    • Profondamente, di Valeria Lattanzio (1998), Popoli (PE)
    • La creazione secondo me, di Paolo Martini (1997), Bologna
    • Acqua, di Beatrice Massara (2001), Sumirago (VA)
    • Il peso dell’acqua, di Alice Mirtilla Materni (1996), Lugano
    • L’unica tartaruga dell’Arno, di Chiara Melchionno (1995), San Mango sul Calore (AV)
    • Riemergere, di Luigi Remo Parente (1999), Cavaria con Premezzo (VA)
    • Il bar del sogno, di Martina Pastori (1997), Rho (MI)
    • I due volti dell’acqua, di Annica Maria Pellizzari (1998), Magliaso – CH
    • Acqua, fuochino, fuoco, di Martina Piazza (1996), Omegna (VB)
    • Oggi ti direi, di Tommaso Pietri (1996), Gazzada-Schianno (VA)
    • A sei fusi orari, di Gaia Proverbio (2002), Besnate (VA)
    • Il fuoco è spento, di Laura Riva (1996), Giubiasco – CH
    • La forma della pioggia, di Emanuele Rizzi (1999), Frabosa Sottana (CN)
    • Il chiusino, di Kamil Sanders (1998), Milano
    • Margherita, di Samara Santarelli (2001), Bissone – CH
    • Precipito, di Adriana Scatolone (1998), Torino
    • A sud del sud, di Susanna Terenzi (1996), Fiorentino – RSM

     

     

    Copertina
    Come di consueto, i suddetti racconti vengono raccolti in un volume (di cui è riprodotta a lato la copertina) pubblicato a cura dell’Associazione Amici di Piero Chiara, che viene inviato ai 150 membri della già citata Giuria dei Lettori, cui spetta votare e stabilire la graduatoria dei premiati. Tale libro sarà inoltre acquistabile nelle migliori librerie del Varesotto e del Canton Ticino, oltreché negli eventi del Festival del Racconto 2020. Contattare la segreteria del premio per tutte le informazioni.

    I finalisti saranno nostri ospiti in un appuntamento a loro dedicato il 3 ottobre p.v. ore 16.30 presso il Salone Estense in Varese. Le premiazioni e l’annuncio dei vincitori avranno poi luogo alla Manifestazione Finale del 18 ottobre p.v. ore 17 alle Ville Ponti in Varese.

     

    Vincitore del Premio Chiara Inediti 2020

    Il concorso si rivolgeva ad aspiranti scrittori dai 25 anni in su, chiamati a produrre una raccolta di almeno 3 racconti inediti (mai pubblicati né apparsi in quotidiani, riviste o sul web), per un totale di circa 160.000 battute.

    La Giuria tecnica presieduta da Andrea Fazioli scrittore e composta da Adelia Brigo giornalista Varesenews, Andrea Giacometti direttore Varesereport, Marco Linari giornalista La Prealpina, Federico Roncoroni erede testamentario Premio Chiara, esprimendo la sua soddisfazione per la qualità dei 47 lavori pervenuti da tutta Italia e dalla Svizzera Italiana (ossia il doppio delle scorse edizioni), ha designato vincitore:

    Gianni Gandini
    Gianni Gandini
    Malnate (VA), 1960
    con la raccolta Preludi in fuga

    per la motivazione:

      “Accattivanti variazioni su temi musicali, sviluppate con grande competenza in uno stile delicato e introspettivo.”

    A lui l’onore della pubblicazione del proprio manoscritto a cura della Pietro Macchione Editore e la presentazione al pubblico nella finale del Premio Chiara 2020, domenica 18 ottobre ore 17 alle Ville Ponti Varese.

     

     

    Premio Chiara alla Carriera

    Si conferma uno degli appuntamenti più attesi e prestigiosi del nostro calendario, che dal 1997 viene conferito annualmente ad una personalità internazionale della letteratura e della cultura di prima grandezza.

    Per il 2020 gli Amici di Piero Chiara hanno decretato di attribuirlo a

    Philippe Daverio

    Philippe Daverio

    Nato nel 1949 a Mulhouse, in Alsazia, vive a Milano. Professore ordinario alla Facoltà di Architettura dell’Università di Palermo, ha tenuto corsi presso la Facoltà di Design del Politecnico di Milano. È direttore della rivista “Art e Dossier” oltre che autore e conduttore televisivo di Passepartout, Emporio Daverio e Il Capitale. Nel 2011 ha pubblicato per Rizzoli il bestseller Il Museo immaginato, nel 2012 Il secolo lungo della modernità, nel 2013 Guardar lontano Veder vicino, nel 2014 Il secolo spezzato delle avanguardie, nel 2015 Il gioco della pittura, nel 2016 Le Stanze dell’Armonia, nel 2017 Ho finalmente capito l’Italia nel 2018 Grand Tour D’Italia a piccoli passi, nel 2019 Quattro conversazioni sull’Europa e La mia Europa a piccoli passi. Nel 2013 è stato insignito dal presidente della Repubblica francese dell’ordine della Légion d’honneur e dal presidente della Repubblica italiana del Cavalierato delle arti e delle lettere.

       

     
    Questa la motivazione:

      “Per il suo multiforme contributo alla valorizzazione dell’arte e del bello, che sa raccontare al grande pubblico con tono semplice e nello stesso tempo rigorosamente scientifico, unitamente alla sua attività di gallerista, curatore e critico d’arte”


    Il riconoscimento gli sarà conferito in data da destinarsi, come sempre presso il Teatro Sociale di Luino (VA). Daverio sarà intervistato da Mario Botta.

     

    Comunicazioni, notizie varie, appuntamenti

    Entro fine luglio/inizio agosto p.v. verrà resa nota la lista dei finalisti del X Premio Riccardo Prina “un racconto fotografico”, la cui Giuria sta al momento valutando i lavori pervenuti alla segreteria. A tal riguardo si rimarca che il premio ha registrato il suo record storico di partecipazione, con ben 245 opere pervenute alla segreteria, laddove nelle scorse edizioni non si era mai superato il centinaio.

    Resta invece aperto IN PROROGA fino al 24 agosto p.v. il bando per il Concorso di videomaking “da un racconto di parole a un racconto per immagini”, che propone ai partecipanti di trasporre in cortometraggio un racconto del “nostro” scrittore. Il verdetto della giuria tecnica arriverà in autunno.

    Nel Festival del Racconto 2020 sarà presentato un nuovo, imperdibile inedito di Piero Chiara, La poesia è questione di cuore, edito da NEM, a cura di Federico Roncoroni con prefazione di Francesca Boldrini Cattaneo. Il libro si focalizza sulla figura di Miguel Hernández, poeta spagnolo, amico di Pablo Picasso, Federico García Lorca e Vicente Aleixandre, la cui opera influenzò non poco le avanguardie dei decenni successivi. Piero Chiara si confrontò con i suoi versi e li tradusse a più riprese, ma il suo lavoro andò incontro a vari problemi che ne resero impossibile la pubblicazione, quando ormai era quasi pronto il libro che, trovato tra le sue carte, verrà infine edito in questo 2020 con un ricco apparato critico.

    Ecco infine qualche rapida anticipazione in merito alle date degli appuntamenti salienti legati ai nostri premi per l’anno 2020:

    • Sabato 17 ottobre, ore 17.30 – Biblioteca Cantonale di Lugano
      Incontro con i finalisti del Premio Chiara 2020.
    • Domenica 18 ottobre, ore 11.00 – Museo MAGA Gallarate
      Incontro con i finalisti del Premio Chiara 2020. Evento realizzato nel quadro del Festival DuemilaLibri
    • Domenica 18 ottobre, ore 17.00 – Sala Napoleonica, Ville Ponti di Varese
      Manifestazione finale del Premio Chiara 2020 con spoglio in diretta delle schede di voto e proclamazione del vincitore. La manifestazione includerà inoltre la finale del Premio Chiara Giovani e la premiazione del vincitore del Premio Chiara Inediti 2020. Conducono Claudia Donadoni e Marta Morazzoni.

    Il calendario completo degli eventi del Festival del Racconto 2020 sarà via via reso disponibile sulla pagina dedicata di questo sito.

     

    Tutti gli eventi saranno realizzati nel rispetto delle misure di sicurezza sanitaria: l’accesso al pubblico sarà limitato, secondo le modalità che verranno successivamente rese note.

     

    Leggi e scarica i saluti delle autorità (PDF)

     

    Guarda il servizio di Rete 55

     


    Scarica la cartella stampa (.zip/.pdf)
    •  
    •  
    •  
    •  
    •  
    •  

    Non è possibile commentare.